
Angelus
Il pittore
Jean-François Millet (1814-1875), nacque in un piccolo villaggio sulla riva del mare di Normandia, da una famiglia agiata di contadini. Ricevette una buona istruzione, imparò il latino, si appassionò alla grande letteratura. A 23 anni scelse di dedicarsi alla pittura e per questo motivo andò a Parigi, dove studiò presso l'Accademia di Belle Arti. Debuttò come ritrattista, indirizzandosi poi verso il Realismo. Nel 1849 si stabilì a Barbizon, dove avrebbe vissuto per tutta la vita costruendosi una tradizionale e numerosa famiglia ebbe nove figli. In questo villaggio, non lontano da Parigi, già vivevano altri pittori che avevano costituito, a partire dagli anni Trenta, la cosiddetta Scuola di Barbizon. Essi erano, tuttavia, interessati, quasi unicamente, alla pittura di paesaggio: Millet scelse, invece, di dedicarsi alla rappresentazione della vita quotidiana dei contadini.

Lo stile
Il contenuto realista dei dipinti di Jean Francois Millet costò all'artista accuse di essere un rivoluzionario. Infatti, i soggetti preferiti da Millet erano i poveri contadini impegnati nel faticoso e duro lavoro dei campi. Nell'Europa in piena espansione industriale raccontare le fatiche e le disgrazie della povera gente era una scelta considerata politica. Sebbene il realismo assunse una componente di denuncia sociale, i dipinti di Millet, secondo le intenzioni dichiarate dell'artista, nascevano da altre intenzioni espressive. L'artista lavorò i campi fino all'età di 21 anni e non dimenticò le suggestioni nate dal contatto con la terra.

Il colore e l'illuminazione
Il colore predominante nell'intero dipinto è caldo, tendente al bruno. In primo piano viene messo in risalto il colore della terra e della vegetazione di un verde tendente al marrone. colore del cielo che illumina, con riflessi arancioni e tenui, tutta la scena che pone in controluce i due contadini in primo piano. Il colore del illumina diventando protagonista e ricorda le tele di "Constable" che Millet e altri artisti riuniti a Barbizon ammiravano molto. Infatti, attraverso colori caldi e diffusi tra le nubi del tramonto, si diffonde la spiritualità del dipinto.
I colori terrosi degli abiti dei contadini li avvicinano alla terra. I protagonisti sembrano fondersi con il paesaggio, diventando esseri in completa sintonia fisica e spirituale con la natura. Nel loro inchinarsi durante la preghiera si coglie un profondo rispetto per la terra che coltivano.
I colori sono stesi sulla tela con pennellate materiche e non sfumate. La pasta colorata non raggiunge la corposità dei quadri di Van Gogh, sebbene è visibile del colore non diluito. Le tinte sono accostate in netto contrasto, soprattutto sulla vegetazione. Le figure sono maggiormente chiaroscurate e levigate. Il cielo è reso con pennellate brevi e veloci di colore accostato e diluito.

Lo spazio
In primo piano si vedono, da sinistra, un giovane contadino e, a destra, una donna, raccolti in preghiera. Ai loro piedi una cesta con alcuni ortaggi. Dietro di loro una carriola con due sacchi. A sinistra un tridente piantato nel terreno dal ragazzo che ha interrotto il lavoro per la preghiera. Lo spazio occupato dall'azione è rappresentato dai pochi metri, in profondità della scena dei due contadini con i loro attrezzi. Millet ha dipinto uno gruppo formale molto ristretto, sovrapponendo le forme e i personaggi per creare il minimo senso di profondità. Il tridente e il cesto in primo piano, poi I contadini in secondo e, infine, la carriola dietro di loro. Il campo si estende fino all'orizzonte dove si vede appena la sagoma sbiadita, dalla prospettiva aerea, del campanile e delle case.

La composizione e l'inquadratura
I due contadini sono situati in centro, simmetricamente rispetto all'asse verticale. Uniti da un asse trasversale, vi sono il tridente e la carriola. Personaggi e attrezzi formano un intreccio molto stretto che, rappresenta lo stretto rapporto tra contadini e strumenti di lavoro. Il campo crea una serie di linee orizzontali che guidano l'occhio dell'osservatore verso l'orizzonte.
Il cielo occupa un terzo dell'intero dipinto e illumina il paesaggio senza incombere sui personaggi. I contadini sono dipinti da una prospettiva leggermente bassa che li rende monumentali. Questo punto di vista giustifica la grande area orizzontale che il campo occupa in profondità. In conclusione si può considerare "Angelus" di Millet un monumento ecologista ante litteram, ossia in anticipo rispetto ai tempi.